1. |
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Una città era una immagine
In quella immagine faceva
quello che voleva davvero
e smetteva di imitare qualcuno
Con un sapone mandava via un altro dissapore
Un corpuscolo sotto le unghie
Un profumo sbagliato
sulle punte delle dita
Se le passi nel posto che dico
spezzano una usanza e una persona che le adorava
Ma che cosa amava di quella persona?
Quello che era, quello che faceva
Qualcosa per forza lo detestava
Lo invidiava come fosse stata una corona
Un’impostazione forzata
Una strategia sola:
arrivare sul fondo di questa giornata
inseguendo una occasione che passa
O ignorandola per ripicca
per gioia inconfessabile di esser soli
e senza ombra
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2. |
La testa dove l'hai?
02:12
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La testa dove l’hai?
È una regola che scappa
un’idea che non ti spetta
una mano intera stesa
aperta e chiusa dietro la schiena
Segni con le dita
dieci dita in un posto solo
venti dita in una mano sola
La testa era una cisterna
completamente vuota
fonoassorbente
Sentivi il mio stupore
o non sentivi niente?
Piegavi il collo indietro
chiudevi gli occhi per un po’
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3. |
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Si separano
le mani le foglie
anche le famiglie
Allora scacciano
pensieri
vespe al sole
Nell’abitacolo
sterpaglia
incendiata
da quel fulmine verticale
Signore slavo
investe il carrello
con le sole braccia
Lo spinge rapido
figlioli
casse d’acqua
Per annegarli
li salva
di continuo
col suo capitale
e l'autorità
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4. |
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Dove abito c’è una distrazione
un sacco sempre pieno
fiori rossi oppure gialli e neri
che muovono la testa
quando passa l’aria
È un fulmine che ti tocca
le dita tremano
la brina non si scioglie
con le dita sul ghiaccio
Hai fatto senza forza
un mistero che si sposta
da un mese a quello dopo
Una diramazione
una strada che sapevi
piove forte
va a rotoli la notte
parola non ne esce
il sacco si rovescia
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5. |
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Ecco un gioco che ti dico bene:
“Sapresti sentirti in un modo che è questo:
non avere mai saputo che sotto ai tuoi piedi
c’era un terremoto e non l’avevi visto?”
Avevi guardato solo le bestie
avevano per caso uno scatto alle vibrisse?
Niente di fatto
Un cane che salta all’agguato di una palla
Miseria nera che mettevi in casa
In un vaso che sembrava etrusco
Sembrava che venisse da uno scavo
Una trama risibile
In nome di cosa hai scelto di osservare un muro
ricoperto di rampicanti capparis spinosa?
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6. |
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Di qua c’è una causa e un effetto
e un tavolo di persone morte o ferite dentro
sottoposte a un eccesso
a un fine e a un mezzo
e niente nel centro
un nonnulla e un allagamento
Ma al ritratto manca il volto
manca quanto ha di meglio
una macchina tenuta stretta
una giardinetta che è tua quando voglio
Non lo decide il tempo
lo decide l’accanimento
la lunghezza del tubo con cui ti svuoto il cervello
Un avamposto con un pranzo offerto
la distanza nulla
un punto che è lo stesso
su cui sta in piedi un avvenimento
Mi hai dato l’acqua e le caramelle
in cambio di qualcosa che non era chiaro
Io aumento il divario
Mi taglio
Sono irriconoscente
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7. |
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Parlavi di altri tuoi simili
come fossero bestiole
erano persone semplici
e ne prevedevi i pensieri
A me per primo mi hai fregato
con l’arma di farmi credere
di essere un essere adeguato
Ma io sono un cesto di lattuga
senza luogo e senza funzione
con la paura grande di un antenato
che nega una benedizione
“Questa non è una macchina
è uno shuttle, è grandiosa
è un varco nel tempo
e nello spazio bianco”
Quando parli di altri tuoi simili
i discorsi mi passano addosso
mi sciacquo la faccia e le orecchie
non resta quasi niente:
preparativi per la notte rosa
una cornice usata
una voglia segreta di sigarette
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8. |
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I cani sotto il salice sono due
La villa è splendida ma totalmente mal posizionata
Il traffico la rende appetibile per niente
Serve un cavalcavia enorme
per osservare un cavalcavia grande
Serve posizionarsi di spalle
per ricevere sorprese oppure calci
Mani sugli occhi o una paralisi
Arrivano quasi in cima tutti e due
ma si interrompono perché si accorgono che l’aria è strana
Mossa per una violenza
L’ozono li disorienta
Per fare le piramidi servono le gru
ce ne vogliono tante e van sapute manovrare
Non è che si fa una civiltà
comodamente
portando a passeggio i cani
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9. |
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Quella lì ah se la conosco bene:
è una soglia da varcare
una maniglia da tirar giù
Fuori si respira tutto
macchine alberi e persone strane
ciascuna col proprio bagaglio potenziale
di questioni amare
Ma guarda su
il cielo brilla di notte
hanno ripreso a bombardare
senza pazienza chiedono perché
fuori si gioca a freccette
si perdono i soldi e si aspetta la tregua
ognuno col proprio bagaglio benaugurale:
un ordigno nucleare
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10. |
Un amore tiepido
03:11
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Un amore tiepido non sposta un bel niente
non una bolla o un profumo
uno sputo o una piaga
solo una parvenza
se il tuo amore è tiepido ti preferisco senza
Un amore scarico diventato orgoglio
mi inchioda un orologio al polso
rimando non so cosa
una porta chiusa
quando il mio amore si scarica è una autentica sfortuna
Quando volessi accendere il mio stesso cuore
farei il primo passo in qualche grande stazione
aspetterei il tuo passaggio con la dignità di un attore
che si è sistemato bene nei pressi dell'ombelico
un cordone realistico e un reale dolore
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