1. |
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Io non ci capisco niente
e con una canzone
pretendo di imparare
dove vanno le cose
come sono cominciate
o almeno dove vai te
Basta non essere spenti e non essere soli
farti occupare dei miei tormenti
in un modo trasversale
sempre più efficace
Mi gira la testa se il vento tira forte
si attorciglia la coda della mongolfiera
Ho un tasto negli occhi
per cambiare punto di vista
Lo sapevi che la terra si sposta
rapidissima
e ti ipnotizza?
Quando non sento più niente
con una canzone
mi accontento di ordinare un’idea
o almeno di non buttarla
Serve essere attenti e poco stanchi
farti perdere nei miei tormenti
salire tutte le scale
arrivare in cima
e aprire la bocca nel freddo
Eppure c’è qualcosa che ancora mi sfugge
Mi gira la testa se il vento tira forte
si attorciglia la coda della mongolfiera
Ho un tasto negli occhi
per cambiare punto di vista
Lo sapevi che la terra si sposta
rapidissima
e ti ipnotizza
e manda all’aria i programmi
di una vita quasi intera?
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2. |
Latte versato
02:48
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Esistono tante maniere
per fare la stessa cosa
Tenersi aggrappati al percorso
o puntare ad arrivare in fondo
Prestare attenzione alle parole
o perdere un briciolino di dignità
per ogni centimetro
che ti porta a B a partire da A
Ne passa di differenza
tra il treno e l’automobile
l’aeroplano e il transatlantico
e i contratti di chi li manovra
Sono cose piuttosto diverse
i trattamenti che riservi
a quelli cui vuoi chiarire il senso
e a chi vuoi lasciare perplesso
Esistono tanti strumenti
che l’uomo ha inventato per muoversi
liberamente nello spazio
ingannando se stesso e il creato
ammazzando il tempo o un passante
ma il discrimine sta nel decidere
se fermarsi a prestargli soccorso
o punirlo perché era invisibile
Ne passa di differenza
tra una parola e una moneta
che ti scappa dalla tasca
e fa un buco in un’altra vita
nella testa di qualcheduno
nell’anima più rancorosa
o nel buio di una gioia assente
a cui manca sempre qualcosa
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3. |
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Avessi i superpoteri e una montagna intera
e lo scalpello della Valtiberina
correrei da te in grande fretta
chiederei un po’ d’acqua e una finestra
ti direi “Non muoverti
devo liberarti dal granito”
Quando siamo partiti mi ricordo bene
sapevamo abbastanza bene dove andare
ho presente soprattutto il paesaggio
e quello che sembrava marginale
Fossi nato un po’ più smaliziato
conoscessi i trucchi e le accortezze
i trabocchi, i gonfaloni e gli ordini
ti farei fare un giro nella pancia
di quel cavallo di legno di cui ti ho parlato
ma tu ti annoieresti a morte e mi odieresti
Io insistevo ma tu non mi afferravi bene
sapevamo abbastanza bene dove andare?
Conoscevi da sempre il paesaggio
l’avresti già potuto disegnare
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4. |
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Ecco quello che chiamano
il crollo del settimo anno
Graffi sugli avambracci
e altre cose che non si sanno
Perché nessuno conosce
a fondo il proprio petto?
Perché guardarlo è scomodo
ti tocca torcerti il collo
ti tocca starti appresso
Ciascuno coltiva uno stallo
tutti quanti sperano in meglio
un dramma di mezza estate
e molto altro molto peggio
Perché nessuno conosce
in fondo gli occhi di un altro?
Perché guardarlo è terribile
è una croce che gli fai addosso
e a volte è un’arma da fuoco
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5. |
Cosa cerchi
04:54
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Sì, però non dimentichiamo
che anche l’acqua più limpida
più dolce, più cristallina
non ti fa vedere tutto
non ti fa capire bene
le distanze e le angolazioni
se quel pesce scappa o morde
quali le sostanze disciolte
in quegli ettolitri di mare
non dimenticare
Sì, sembra un giorno come un altro
ma può contare doppio per te
che ti accingerai a prendere parola
Non si può capire tutto
non si può pretendere
di incontrare un essere uguale
un santo che non scoppi o muoia
incapace a fare un errore
e a sopportare i risultati
è un giorno come tanti
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6. |
Obiettivi
02:52
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Buon per chi non ha mai una crisi
e arriva lento a tutti i suoi obiettivi
o velocissimo brucia le tappe
senza scalfire la superficie
Mai più in basso di prima
quello in testa ci ha solo la cima
Dice bene per loro e per l’ironia pungente
dietro la quale scoprono di non sentire niente
di non pensare niente
né di diverso né di uguale
hanno un pensiero floscio
appoggiato da una parte
all’ombra di un muretto
facile da scavalcare e inutile più di una strage
Buon per chi non si sente solo
e arriva a stento a chiedersi chi sono
le persone e la struttura
che lo sostengono nella biosfera
Un po’ più uguale che diverso
arriva un pensiero stanco
appoggiato alla parete
all’uggia di un ombrello
facile da rubare e inutile quando non piove
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7. |
Misure
01:59
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Cos’hai trovato verso il finale?
Era un epilogo che non riuscivi a sostenere?
Era un’immagine raccapricciante?
Davanti al naso chiudevi il cavo della mano
Di che colore diventava il mondo
quando spalancavi la bocca?
Scommetterei che ti sembrava spento
autentico solo se lo decidevi te
Esisterà una decenza con cui lasciarsi
appena prima della fine?
Solo un’immagine che ci conforti
che ci confronti le misure dei cuori e delle mani
Di che colore diventava il mondo
quando spalancavi le braccia?
Scommetterei che ti sembrava finto
autentico solo se lo decidevi te
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8. |
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Che delusione quella volta
che ti ho fatto uno scherzo
ti ho attirato con un pretesto
mi sono avvicinato
con le dita ti ho toccato il viso
e ho tirato forte
chi se lo sarebbe aspettato
mi sono sentito un fesso
Era una maschera che aveva
le tue stesse fattezze
uguale spiccicata
appena un po’ più distesa
di come appari quando ti svegli bene
e conosci te stesso
scegli con cura il piede
e punti lo scendiletto
Piove ma non è un granché
e non ti vuoi fidare?
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9. |
Stessa barca
03:04
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Se hai un’aspettativa
e voglia di sperimentare
fatti avanti, non serve il machete
ma la speranza che avevi sempre
Una causa un po’ diversa
più nobile e lontana da questa
In Africa o in mezzo al canale
ci sono creature da liberare
Ma le mie lasciale stare dove sono
nelle arterie in mano dentro al cranio
sono cose meno preoccupanti
soprintendenza senza belle arti
È un buon indicatore
se ti senti disperato
vuol dire che non stai fregando
te stesso e nessun altro
La traversata ti devasta
sei davvero sulla stessa barca
non è più una metafora
è un oceano di possibilità
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10. |
Scoprirsi stupidi
05:21
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Ci possiamo fermare un attimo?
Ho bisogno di un poco di aria
o almeno di sedermi a un tavolo
C’è un movente da discutere?
Qualche discorso importante da fare?
Quante pulci dobbiamo contare
al cospetto di un kamikaze
o di uno che a gambe ferme
e con il cuore a posto
ha preso la mira e l’ha freddato
disperato contro disperato?
Il clima non ci aiuta
ma non perché fa caldo
né perché fa fresco
ma perché va fatto tutto da capo
Ci possiamo appartare un attimo?
Ho bisogno di piangere
e voglio mostrartelo bene
Io e te da soli
facciamoci forza
e poi chiamiamo gli altri
Misuro questo presente
in termini di precipitazioni
Non siamo soli
non siamo ombre trasparenti
siamo corpi che si trovano da fare:
parlare e definirsi
fare dei versi
scoprirsi stupidi
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